Lapis and Notes



Lapis and Notes


Post Scriptum:

Welcome.
(To the Jungle).

"Gli svedesi hanno capito quello che la Scavolini ancora no. Ovvero. Che la gente comune ha 40 mt quadri per farci stare un letto, una cucina e un water. E ha sempre sognato la penisola. Poi si è ridimensionata, nel momento in cui ha realizzato un fatto.
Che i sogni si pagano al metro quadro".







domenica 31 ottobre 2010

Zio Boonmee, vorrei spiegazioni!

http://www.mymovies.it/film/2010/lozioboonmeechesiricordaleviteprecedenti/trailer/

Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti, il film del thailandese Apichatpong Weerasethakul vincitore dell' ultima Palma d' oro al festival di Cannes è di difficile comprensione e di impossibile interpretazione, a mio avviso. In sostanza, ho capito veramente poco-e-niente di questo film: mi viene il dubbio che non ci fosse proprio nulla da capire. Lento, anzi immobile, ipnotico; le scene e la costante atmosfera rarefatta descrivono come un tutt' uno (un po' troppo olistico): uomo-natura-animali-anime-cosmo-grotta-acqua. Al limite dell'antropologia.
Una prova difficile da superare è il fantasma del figlio-scimmia. Ecco, qui, in modo molto spontaneo, ti viene in mente il Safari Africano di Gardaland. Poi, capisci che devi innalzarti a un piano metafisico se vuoi continuare a vedere il film. Reincarnazione, tema del viaggio e del finale ritorno al Tutto, rappresentato allegoricamente dalla caverna-utero. Una fatica disumana, seguire un filo logico che non esiste.
Epica la scena dell'accoppiamento della donna con il pesce-gatto. Fortuna che siamo in Oriente e questo gesto non rientra nelle apologie morali: qui viene detto, meno volgarmente, "compenetrazione delle anime". Meno male, per un attimo ero rimasta perplessa. Sospiro di sollievo.

sabato 30 ottobre 2010

Manifestazione delirante, a cadenza annuale, chiamata comunemente: SkiPass.

Ponte dei Morti: oltre a commemorare i nostri defunti e provare applicazioni di sangue finto sul collo per Halloween, chi è appassionato di Snow e sport invernali, lo sa.
E' IL weekend di SKIPASS: la fatidica 4 giorni che decreta l'inzio delle smanie e delle ansie da prestazione di tutti coloro che hanno messo la tavola ai piedi o che lo faranno a breve, per la prima volta. E' il weekend che si anela già dai primi giorni di settembre, quando è alle porte quel malinconico di un autunno, a mio avviso infimo e  inutile (a parte che ho sempre sentito dire che le mezze stagioni non esistono piu', qualcuno mi spieghi).
Da brava fanatica del mondo in questione, alle 15.00 in punto volevo essere davanti all'entrata di Modena Fiere. Pronta all'assalto degli stand, con un foglio e mezzo di cose da comprare (senza particolari necessità, dato che non salto l'evento dal 2005, agli albori della mia passione, ma ogni donna conosce bene l'equazione: Desiderio=Bisogno).
Partenza: Reggio Emilia ore 14.30- Arrivo: Skipass ore 16.10. Si, avete letto bene. Proprio così. Già distrutti dal viaggio (lo stesso tempo per andare in Riviera) e dal parcheggio a 1 chilometro (averlo saputo c'era da organizzarsi con zaino e borraccia), entriamo, increduli dalla quantità di esseri umani allo stesso momento nello stesso luogo. Tutti insieme. Che vogliono vedere la stessa tavola. La stessa giacca. E provare una tuta con scarpone - vediamo se si abbina - in 10 in un metro quadrato. Anarchia totale.
In ordine, sono riuscita ben a : vedere 3 stand e mezzo (con tutta probabilità e un certo senso dell' orientamento uno devo averlo visionato due volte). Sudare come un San Bernardo in spiaggia. Vedere, con grande rammarico, che anche il mondo dello snow è stato contaminato da  Hello Kitty. Trovare una giacca bellissima che non sono riuscita logisticamente a raggiungere.
Fatto ciò, soluzione: gettare la lista (che comunque mi accollava dei doveri autoimposti di acquisto) - andare fuori dagli stand a mangiare un meritato panino, con bevanda Burn in omaggio. E conseguente nervosismo ulteriore.
Pero', Skipass è Skipass. E io ci vorro' sempre tornare, ore 15.00 puntuale. Sempre piu' agguerrita e innamorata. Magari la prossima volta con la canottiera e le idee piu' chiare.


Avvertenze: l'evento puo' creare sintomi da assuefazione e da dipendenza.

giovedì 28 ottobre 2010

Il Mio Personalissimo Decalogo

1. Non so se credo in Dio, ma credo nel Karma, percio' cerco di essere buona. Il Karma ti vede sempre.
2. Ho scritto alcuni buoni propositi per il prossimo anno (che non verranno attesi, as usual)ma che intanto è bello poter scrivere (la vertigine della lista)
3. Ho un elenco di 345 libri da leggere (che saranno smaltiti tra, minimo, due lustri)e ogni mese ne aggiungo una decina.
4. Non ho mai tempo per leggerli, questi benedetti libri. Per il semplice fatto che le giornate sono troppo corte. O che il lavoro è troppo. Dipende dal p.d.v.
5. Non ho mai tempo per fare niente, in realtà, per il semplice fatto che voglio fare tutto: nuoto,capoeira, corsa,snowboard,leggere,scrivere,uscire,guardare film,ascoltare musica. Tenermi aggiornata, comprare scarpe, controllare le offerte al Conad, telefonare il giusto e, magari, dormire. Solo un pochino, giuro.
6. A 20 anni pensavo di essere Giovane (G maiuscola); a 29 anni (attuali) penso di essere ancora giovane ( g minuscola). Quindi, quand'è che arriva la...non mi viene il termine. (Soluzione: Maturità? Mezz’età?)
7. Amo le sfumature. Gli orecchini. De Andrè. E la pizza doppia pasta.
8. Mi rincresce che le nuove generazioni non abbiano mai visto un walkman, non abbiano mai scritto una lettera, mai avuto un album di fotografie, mai letto i “Quindici” , mai giocato a Trivial.
9. Mi rincresce ancora di piu’ che queste nuove generazioni ascoltino LadyGaga. (Cristo, ma non potevano educarli? Ma, gli Stones, gli Who, gli Zeppelin?)
10. In una delle mie vite passate credo di aver scelto come marito un Filosofo. Per questa sceglierei, fato permettendo, Johnny Knoxville. Fattore noia eliminato. 






(Disegno a matita, 22/08/2000)