Lapis and Notes



Lapis and Notes


Post Scriptum:

Welcome.
(To the Jungle).

"Gli svedesi hanno capito quello che la Scavolini ancora no. Ovvero. Che la gente comune ha 40 mt quadri per farci stare un letto, una cucina e un water. E ha sempre sognato la penisola. Poi si è ridimensionata, nel momento in cui ha realizzato un fatto.
Che i sogni si pagano al metro quadro".







domenica 4 settembre 2011

Quelle che sono le annose Urgenze Assolutistiche di elettroni.

E' una sensazione di perenne ritardo. Con i tempi tecnologici, intendo.
Con le novità in fatto di telefoni, satellitari, pc, programmi, televisori, lettori dvd, dvx, porte usb, applicazioni, sincronizzazioni, esportazioni/importazioni, aggiornamenti, nuove versioni di, decoder, tablet e tutta quella vattelapesca informaticatecnologica di elettroni che dilagano. Costantemente. Inesorabilmente.

E' frustrante.
Mi confondo. Non so più dove leggere le cose. Dove salvarle. Dove ritrovarle. Surplus di informazioni. Perchè sì, ci provo. Ma non è semplice.
Fotografie sparse in pc diversi, su hard-disk diversi, canzoni di qua e di là, pattume non identificato, file temporanei, cronologie mai cancellate, liste casuali, note senza nome, pdf mai aperti, collegamenti sul desktop che non reindirizzano più, codici html inesistenti. Toh, anche la tesi di laurea, riesumata da un'era giurassica.
C'è da uscirci di testa, con tutta questa roba.
Da chiamare un'anima buona che possa aiutarti a ristabilire un minimo di filo logico, logistico e sequenziale.
O da contattare un bravo psichiatra.

L'unica sicurezza, un approdo di certezza in questo mondo fuggevole, che "mi protegge dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che incontro per la mia via, dalle ingiustizie e dagli inganni del mio tempo,
dai fallimenti che per mia natura normalmente attiro. Che mi solleva dai dolori e dai miei sbalzi d'umore,
dalle ossessioni delle mie manie"*,
è Lui.
Da sempre.
Concreto. Materiale. Immodificabile. Dato per certo.
Una specie di assioma, per dire.
Il Libro.
Sta lì. Immobile. Lo sposti e lo trovi esattamente dove lo avevi messo. Non sparisce. Non si danneggia (si usura, vabbè, ma ai posteri la sentenza). E' condivisibile, nel senso che puoi portarlo a casa di qualcuno o leggerlo con qualcuno. O prestarlo, consigliarlo, regalarlo. Ha un solo formato, consultabile da tutti. Sai quali libri hai, quali no, quali ti servono e di quali fai volentieri a meno. Hanno tutti un titolo diverso. Si suddividono per genere e autore.
Lo puoi sempre leggere. Anche tra vent'anni.
Già.
Non come il Floppy.

Fino ad ora, ho vissuto con spensieratezza. Con una certa serenità.
Ingenua.
Povera piccola.
Bello, il mondo delle favole, vero?
Eh.
[...]

Fino a che.


Scopro l'esistenza dell' E-book.
[...]

E da qui, da questo esatto momento, ho avuto una netta percezione, seguita da due chiare consapevolezze.

1- Che sarò sempre, dico sempre, per tutta la durata della più totale sempiterna eternità, costretta a vivere di espedienti. A faticare. A sudare per ogni piccola faccenda. A restare indietro. Ultima. Nonostante l'impegno. Il coraggio. La determinazione. C'è da farsene una ragione.

Con le tutte le frustrazioni del caso, una incazzatura radicata e il conto dello psichiatra da pagare.

2 - Ci sono poche, categoriche cose che è meglio non sapere mai. Per la salute. Per amor proprio. Per altri n motivi a scelta.
Il totale annuo delle tasse da pagare, cosa ha fatto la tua ex/il tuo ex il weekend dopo che vi siete lasciati (o forse anche quello prima).
E le novità in fatto di informatica-tecnologia.

Chè almeno uno finisce di leggere il suo bravo libro, sul comodino, dorme tranquillo tranquillo. Illudendosi gioiosamente di raggiungere almeno un qualsivoglia livello base di conoscenza teorica dell' Arte della Vita.
Senza restarci troppo di merda, ecco.


* Cit. Battiato, Franco.
"La cura" (1996)




Esempio di lettura utile per distogliersi dalle cose sopradescritte. (Cioè quelle che è meglio non sapere mai):
« Chi pensa sia necessario filosofare deve filosofare e chi pensa non si debba filosofare deve filosofare per dimostrare che non si deve filosofare; dunque si deve filosofare in ogni caso o andarsene di qui, dando l'addio alla vita, poiché tutte le altre cose sembrano essere solo chiacchiere e vaniloqui. » - Aristotele.        




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