Lapis and Notes



Lapis and Notes


Post Scriptum:

Welcome.
(To the Jungle).

"Gli svedesi hanno capito quello che la Scavolini ancora no. Ovvero. Che la gente comune ha 40 mt quadri per farci stare un letto, una cucina e un water. E ha sempre sognato la penisola. Poi si è ridimensionata, nel momento in cui ha realizzato un fatto.
Che i sogni si pagano al metro quadro".







martedì 29 luglio 2014

Innumerevoli spermatozoi del Cervello.

E' facile fare sesso.

Il groviglio di corpi. Il provocarsi recoproco.
Il tatto, la vista, l'udito, il gusto, l'olfatto.
E' facile la stimolazione, la lascivia, quando percepisco un piccolo feeling di pelle.
E' facile giocare senza implicazioni con, senza dover spiegare che, preoccuparsi di, rendere conto a.
Si, anche per le donne. Abbiamo imparato anche noi. A fare ginnastica orizzontale. E' liberatorio, anti stress (toccasana per umore, pelle e capelli) e regala questa sensazione di consapevolezza mista a indipendenza se entrambe le parti prendono e danno niente di più e niente di meno di quello che si è in grado. Senza promesse, nè aspettative.

Però alle volte riporta al confronto, alla differenza sostanziale con una faccenda di diversa categoria.
Ovvero che.

E' difficile fare l'amore.

L'apertura emotiva. Il coinvolgimento. C'è sempre in sottofondo quella paura di  ferirmi. Mi racconto che no, non ne vale la pena. Il che spesso è vero. Ma, appunto, alle volte e' bello raccontarsela. E' comodo.
E' difficile creare quella confidenza e stima e complicità e rispetto e tutto maledettamente insieme con una persona che magari incontro a metà di un cammino che non conosco, che non comprendo, che ha leggi e regole perfettamente estranee e diverse dalle mie. Con un trascorso, idee, pensieri e difese dei quali nulla mi è dato sapere. Mi costringe ad andare per tentativi, ipotesi e interpretazioni - e si sa - le interpretazioni sono sbagliate. Quasi sempre. Perché sono figlie legittime dei miei criteri, appartengono al mio mondo dispotico di insindacabili giudizi e perentori punti di vista.
Una sorta di piccole città diverse e anche lontane magari, che provano a "relazionarsi" quando le basi sono già state gettate, i progetti già delineati, i piani regolatori approvati e i muri eretti. Con cemento e calce. Fatica e sudore. Pazienza, testardaggine e convinzione. Con la giunta comunale eletta, per di più. Pertanto la comunicazione risulta così complicata.

Se fosse così facile conquistare un cervello come conquistare un corpo il mondo sarebbe diverso. Sarebbe bello quasi sempre - anche quando piove tutto Luglio e quando grandina sull' auto, anche quando litigo con me stessa e mi faccio così incazzare - ci sarebbero più creatività, più idee, più empatie, tolleranze, spunti per imparare. Ci sarebbe l'impegno a volersi conoscere, comprendere, ascoltare in un gioco circolare e reciproco di punti di vista e squarci di vita.

Di conseguenza avremmo quel bagaglio prezioso di "cose che contano davvero" che peserebbe sempre di più, giorno dopo giorno, e arriveremmo alla fine dell'esistenza immobili - un po' per il peso e un po' per l'osteoporosi - ma con una ricchezza inestimabile dentro l'anima.

Quella che ci dice chi siamo e che nessuno mai potrà rubare.






venerdì 25 luglio 2014

Questione di Misure.

La consapevolezza dell'esatta quantità di energie investite e di identificazione in una questione o un progetto si acquisisce con maggior precisione solo e se quest'ultimi dovessero malauguratamente fallire o prendere direzioni diverse da quelle auspicate.

Il fallimento è l'indicatore che utilizzo per capire quanto mi sono identificata, quanto ho investito: solo esso mi porta alla realtà con la sofferenza che provoca. Quando le situazioni prendono direzioni diverse da quelle che avevo immaginato sento uno strappo. E quello che viene a mancare nel mio bagaglio è proprio quella quantità n di risorse che avevo investito nella direzione opposta, quella che per me era auspicabile. Ma che è rimasta solo "in potenza", vuota, oppure addirittura resta distrutta.

Per questo motivo mi sono ripromessa di imparare a bilanciare con cura la percentuale con cui mi identifico nei vari settori dell' esistenza. Ovvero, identificazione pressapoco allo stesso livello con amicizie, lavoro, hobby, sport, realizzazione personale, ambizione, snowboard, relazione più o meno fisica, relazione più o meno sentimentale, relazione più o meno spirituale, cuore, anima, vacanze, fatica, senso della vita. E ciappini vari.

Con più mi identifico con uno solo o con pochi settori tra quelli esistenti, maggiore sarà il senso di vuoto e di perdita, qual'ora dovessi perdere/sbagliare/essere sconfitta/non piacere/fallire.
Il rischio di essere disintegrata cresce al crescere della percentuale.

Vorrei sempre ricordarmi l'importanza del coltivare: amicizie, sentimenti positivi, serenità, situazioni e contesti diversi, hobby, passioni, marij**** (ops!), ricordi, interessi, persone.

Potrebbe essere vista anche come una raffinata forma di paraculaggine.
Io invece la annovero nell' abc, nel manuale di istruzioni per la sopravvivenza alla Vita.

(E per evitare gli attacchi di panico).



giovedì 24 luglio 2014

La chiamavamo Esperienza. Ah, no. Era solo Semplice Evidenza.

Analisi spicciola di cose e fatti realmente accaduti a me e alla mia amica Anto (soprattutto se insieme).

Considerazioni più o meno ragionate con doverosa cognizione di causa:

- Un visagista, nel momento in cui ti guarda e ti fissa con insistenza le labbra, non ha in testa la scena di una tua fellatio, sta semplicemente valutando il grado armonico della tonalità Mauve Cindrè del tuo rossetto.

[da: "Incontri ravvicinati con visagista impegnato, durante l'anno sabbatico, nella valutazione delle coordinate astrali e delle tendenze trucco occhi PE 2015]

- I Dirigenti, in generale, sono noiosi e problematici perchè devono far quadrare il Bilancio. Meglio la categoria Bikers. Accaniti fumatori e dotati almeno, dico almeno, di tatuaggio in faccia.
La semplicità vince sempre.

[da: "Incontri balneari con lattoniere vicino di ombrellone. Seduto sulla sedia-sdraio. Necessaire da spiaggia: crema Nivea Blu per prevenzione screpolatura mani - quella che usano sui tetti, quattro pacchetti di Marlboro rosse, sette Beck's, solleone dalle 12 alle 16, disquisizione sul necessario rapporto rude uomo-donna, mascherato da un registro linguistico raffinato].

- Quando senti energia positiva te puoi pure magnà i Tarallucci coll' Amministatore Delegato - al quale sei poi costretta a fare da confidente quando ti racconterà delle sue tre amanti e proverà (in) direttamente a valutare una tua eventuale propensione nel metterti in lizza per il quarto posto.

[da: "Incontri aziendali con il detentore del potere decisionale per proporre un servizio interinale. Colui che è responsabile di un microcosmo, di una realtà della quale si sente signore e padrone. Nella sua testa si sta chiedendo se anche tu potresti farne parte. Probabimente state pensando a due diverse tipologie di forniture però]

- L' errore più grave quando conosci un uomo è il volere per forza -  a tutti i costi - farsi apprezzare, farsi conoscere, farsi valere, far sapere che si è brave e che no - mica lo facciamo con tutti, di scrivere quelle robe lì, di comportarsi così, cioè che magari la prima sera ci si diverte e non si deve rendere conto a nessuno.

E invece, io dico. Ma chissenefrega.
Di far davvero capire come sono, chi sono.
Sono io che devo capire quando davvero ne vale la pena, di farmi conoscere. E di divertirmi, anche.
Imparare l'arte dell' accurata selezione.

[da: "Riflessioni su inaspettati inviti e incoerenti comportamenti maschili. Quanto il mondo sarebbe migliore se solo la smettessimo di cercare sempre una spiegazione a tutto]

- Il più necessario e impellente "in bocca al lupo", quello più utile e sentito, non è quello per un appuntamento, un esame o un colloquio. E' quello rivolto con il cuore ad un tuo caro amico che decide imprudentemente di trascorrere una Domenica di Novembre dentro l' Ikea.

[da: "Riflessioni sulle urgenze di arredare casa. Sul poco tempo libero. Sul numero di pezzi di cui può essere composto un Malm. E sulla lungimiranza degli Svedesi nel rapportare tutto questo ai tuoi 48 mt quadri calpestabili]

- Agli uomini supponenti, un filo egocentrici, che pensano di governare ogni singolo equilibrio terrestre, nel momento in cui ti dicono "non ti innamorare" è bellissimo rispondere "scusa, di chi?".
Nella vita è da provare, fosse anche solo per vedere la faccia.

[da: "Incontri con Colui che nulla chiede, tutto può, prende, non si espone, non racconta, nulla lo scalfisce, ed è arrivato il giusto contingente momento di fargli capire che ti fa annoiare a morte]

- Non impareremo mai a fare il coniglio come nostra madre. Inoltre, le tende sono sempre argomento di grande attualità, quasi quanto il meteo.

[da: "Riflessioni dopo una cena insieme, con le tende nuove, il coniglio nostrano e una bottiglia di Lambrusco]

- Sms o Uazzapp con messaggi maschili che contengono un numero superiore alle nove parole, articoli compresi, possono essere paragonati alla Rivoluzione d' Ottobre o all' Hamburger del Caffè degli Artisti di Cesenatico.

[da: "Riflessioni sulla dicotomia: discorsi prolissi, particolareggiati ed esaurienti corredati di grande enfasi, barocchismi e merletti - donna - VS discorsi asciutti,  scarni, concisi, laconici e lapidari - uomo. Basta guardare la quantità di colore verde della vostra chat di Uazzapp in confronto alla sua "]

FINE.




venerdì 11 luglio 2014

Omissis. Condizionali. Friday's Thoughts.


La play station e i social network hanno eliminato i giochi pericolosi.

Arrampicarsi sugli alberi, pattinare sull'asfalto, girare in due in bicicletta con quello dietro in piedi sul portapacchi, il calcetto nel campo piccolo, le discese dai garage con il bob quando nevica, affogarsi vicendevolmente in acqua e tutte quelle prove per le matricole nelle scuole superiori.

Oggi l'energia fisica viene sublimata in altri modi. Più sterili, più solitari.
A questa generazione di bambini è stata vietata l'esperienza del pericolo, sono stati privati della paura.
E con la paura si cresce.


 
A cosa rinuncio (dovrei rinunciare) per essere felice:

All'ultima parola, alla cautela, al dire - tengo il fare - , a cercare la conversazione ad ogni costo, a lamentarmi di quello che non ho - di quello che non sono, alle parole inutili che servono per una sterile rivalsa verso qualcuno che mi da fastidio o che non mi accetta per come sono.
A voler essere compresa ad ogni costo, alla paura dei cambiamenti.



Quando mi sdraio per terra, sul pavimento, in spiaggia, in tenda, sul tappeto, quando cioè la schiena viene proprio a contatto con il terreno, ecco, è come se il tempo di fermasse.  La mente si chiarisce. Penso meno, le sofferenze si alleviano.
Dovrei ricordarmi di farlo una volta al giorno.



Dovrei innamorarmi delle persone per come realmente sono e non per l'idea che ho di loro.
Le idee sono soggette al momento, allo stato d'animo, sono falsate da quei pochi elementi che mi colpiscono, ma che non fanno il tutto.
Un'idea è tanto attendibile quanto più riesce a considerare tutto lo scibile di elementi in gioco, variabili, contesto, mettersi nei panni di, empatia, conoscenza dei fatti, consapevolezza delle debolezze proprie e altri.
Prima di avere un'idea dovrei conoscere il maggior numero di elementi possibili.
Mai il contrario.


Se una persona non gioca, non sta al tuo scherzo - che comunque è uno scherzo di prontezza, ironia, gioco delle parti, insegui-fuggi-insegui-fuggi - allora è un problema suo.
Dovrei ricordarmi una cosa prioritaria: quando è il momento di lasciar perdere.


La bellezza svanisce, la perfezione del momento presente fallisce inesorabilmente nell'esatto momento in cui rendo qualcuno responsabile della mia felicità.
Per essere quella che sono ora non posso recriminare le mie scelte passate, soprattutto quelle che si sono rivelate sbagliate, le cose fatte male, le esperienze vissute, le debolezze mostrate, le vicissitudini disastrose, gli errori clamorosi, le sconfitte, le bassezze, le difficoltà, i cambiamenti che la vita ha deciso per me.
Sono queste falle, proprio queste, che mi hanno formato. E mi hanno permesso di conquistare piccole consapevolezze terrene.
Siamo il risultato di otturazioni saltate, sogni perduti, nostalgie struggenti, abbandoni, rifiuti, aspettative deluse, traguardi mancati, profumi d'infanzia, d'estate, di tigli e bomboloni appena sfornati.


Qualcuno che ai miei occhi è stato estremamente bello di spirito viene inesorabilmente annoverato tra le persone che hanno il tacito quanto inconsapevole compito di farmi da guida, nel complicato intreccio della vita che accade.


E per concludere in  leggerezza.

Dio disse ad Eva, quando mangiò la mela, "partirirai con dolore".
Omise una frase.

"...E avrai la cellulite per tutta la vita".







Morale: "dobbiamo essere buoni"